L’estate è ormai agli sgoccioli ma il turismo non va mai in vacanza.
Quante volte ci siamo trovati di fronte alla scelta di quale città visitare durante una vacanza? e quante volte l’elenco che ci siamo trovati sotto gli occhi era sempre simile? La motivazione è molto semplice: per quanto il turismo continui ad essere uno dei pochi settori, su scala globale, capace di assicurare una grande crescita nel medio termine, i territori e le istituzioni turistiche sono parecchio arretrati dal punto di vista della comunicazione. Le città rinomate per il turismo ormai hanno un’immagine ben chiara nella mente dei turisti, influendo sul processo d’acquisto, sulle intenzioni di riacquisto e sul word of mouth(passaparola). Eppure il turismo ha il vantaggio di non avere necessità di un tessuto economico di base evoluto; può essere alimentato anche in aree meno sviluppate riuscendo anzi ad ottenere risultati ben più alti. Cosa possono fare, quindi, i territori?
Abbracciare i social media
I viaggiatori, durante le loro esperienze, tendono a creare e condividere le loro storie. Nel sistema turistico è possibile fare storytelling a più livelli grazie alla storia del luogo, il patrimonio culturale, le tradizioni, le guide turistiche o le storie degli stessi turisti che lasciano un’impronta con il loro passaggio. Con la diffusione dei social media e lo sviluppo della tecnologia, nel sistema turistico c’è stata una proliferazione di storie multimediali che fondono video, immagini e testo Lo storytelling può essere usato a proprio vantaggio applicando il content marketing, creando contenuti di valore che funzionino sui social network e che facciano viaggiare con la mente stando da casa. Ormai, volente o nolente, sono gli influencer che creano l’agenda del discorso all’interno dei social media; di primo acchito risulta complicato comprendere perché e, conseguentemente, come far sì che questo possa andare a proprio vantaggio a livello di marketing ma fidatevi, basta davvero poco.
Tendere una mano agli influencer
Ciò che a volte sconvolge quando si guarda agli influencer è che alcuni hanno community così salde e ampie da far impallidire i grandi brand che operano nel loro stesso settore. A differenza dei marchi che hanno a disposizione ampi budget per il marketing, al fine di raggiungere il grande pubblico, questi ragazzi hanno costruito e seguono tutto da soli. Man mano che il marketing degli influencer diventerà sempre più popolare, vedremo sempre più influencer in competizione con i brand, ma ha davvero senso entrare in competizione? Ovviamente no. La mossa migliore è quella di tendere una mano agli influencer e aprirsi al mondo delle piattaforme online. Quando si pensa ai social media ci si sofferma principalmente su Facebook e Instagram ma in realtà esistono nicchie ancora poco esplorate, dal punto di vista del marketing territoriale, che possono aprire scenari molto più interessanti.
Esplorare le nuove piattaforme: Twitch
Se non conosci Twitch continua pure a leggere e perdona l’interruzione, se conosci la piattaforma, puoi passare al prossimo paragrafo.
Gli ambiti a cui è dedicata la piattaforma sono video live amatoriali degli utenti stessi che hanno come oggetto principali videogiochi; più recentemente sono state introdotte altre categorie che stanno prendendo largamente piede. Twitch è una piattaforma che vive e si sviluppa intorno al concetto di community; lo streaming è solo metà dell’equazione di Twitch, la chat dell’utente è l’altra metà. Dalla riapertura post lockdown si è sviluppata una crescente comunità di streamer su Twitch che trasmettono le loro vite reali, inclusi i fine settimana in viaggio, i pranzi, le sessioni di musica, studio, qualsiasi cosa sia anche solo pensabile. Gli streaming IRL hanno attirato sempre più spettatori, tanto da creare una vera e propria community; nel solo mese di maggio 2022 la categoria ha registrato una media di trecentosessanta mila spettatori.
Fidarsi dei Traveler Streamer
L’emergere di servizi di streaming come Twitch ha evidenziato la necessità di un’indagine più rigorosa e critica sulle loro implicazioni; diventerà sempre più importante man mano che verranno sviluppati nuovi sistemi di streaming. La forza del live streaming sta tutta nei creator che hanno una capacità incredibile di intrattenere il pubblico, rimanendo loro stessi, e di instaurare con la community un vero rapporto interpersonale.
Virkiwi, streamer da novembre 2019, risulta essere l’esempio perfetto per rappresentare le possibilità di investimenti da parte dei territori e delle istituzioni per il turismo. Lo scorso anno ha deciso di partire per il cammino di Santiago e di trasmetterlo interamente su Twitch. Nel corso del suo viaggio ha incontrato tante persone che hanno, chi in un modo e chi in un altro, preso parte alla sua narrazione incentrata proprio sul mostrare quegli aspetti del cammino che difficilmente riescono a trasparire dai racconti o dai video che hanno alle spalle un certo livello di editing. Gli streaming IRL le hanno permesso di raggiungere un nuovo pubblico e con il contenuto inerente al viaggio ha triplicato i suoi spettatori fidelizzandoli in una maniera mai vista prima. Oltre gli obiettivi personali raggiunti è riuscita a coinvolgere talmente tanto la sua community che ha spinto diverse persone ad intraprendere il cammino di Santiago.
Il marketing di Twitch rappresenta un’opportunità in crescita per i brand, di farsi vedere e ascoltare da un pubblico giovane e appassionato. La strategia è molto simile all’ influencer marketing già conosciuto. La differenza principale è che le promozioni in tie-in vengono trasmesse in live streaming invece di essere distribuite tramite video o foto.
I territori, purtroppo, sono sempre estremamente arretrati nello sviluppo di strategie di comunicazione che riescano a raggiungere un grande pubblico, serve accettare la presenza delle tecnologie, dell’online, al fine di poterle sfruttare per far tornare alla realtà. Queste ultime sono spesso viste come minacce ma sono “solo” mezzi di comunicazione che ci hanno dato modo, negli anni, di raggiungere persone che probabilmente senza non avremmo mai raggiunto. Accettare per comprendere, comprendere per crescere.