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Navigare nelle storie: le mappe digitali per scoprire il mondo

Cultura

Un tempo cartacee, adesso digitali, le mappe continuano ad essere fondamentali per l’uomo perché aiutano ad orientarsi nel mondo, spingendolo con curiosità a scoprire cose sempre nuove. E in parte anche sé stesso.

Oltrepassare le colonne d’Ercole

Ognuno di noi, almeno una volta al giorno, utilizza una mappa per orientarsi. Su un percorso, ma anche nello studio o per la vita quotidiana. Le mappe, insomma, ci offrono delle soluzioni ad un nostro problema, aiutandoci a capire quale strada percorrere o, semplicemente, per scoprire cose a noi ignote e superare un nostro limite, perfino in un’epoca dove ormai tutto è a portata di mano. Ma perché? Probabilmente perché una mappa ci dà sicurezza e ci permette di ricostruire una storia, che parla di noi. Le storie scandiscono la nostra vita e poco importa in quale forma ci vengono raccontate: esse ci aiutano a comprendere i cambiamenti del mondo e di noi stessi. Le storie ci intrattengono, ci emozionano, ci educano.

E, come moderni Ulisse, cerchiamo di soddisfare la nostra curiosità attraverso queste storie, che mantengono viva la memoria su un dato fenomeno, tramandandolo di generazione in generazione. I racconti, in sostanza, dicono molto di noi, della nostra cultura e della nostra comunità.

Coinvolgere emotivamente

Forte di questo, negli anni la pratica dello storytelling si è affinata e ha pervaso diversi campi d’azione: dal semplice intrattenimento, passando per la sfera didattica, ma anche alla valorizzazione di patrimoni culturali, fino a raggiungere anche il mondo pubblicitario attraverso strategie di marketing mirate. Il tutto con un unico comune denominatore: la creazione di storie che raccontino un’esperienza o un’emozione, per instaurare un legame empatico con l’utente. Ed è per questo che, sempre più spesso, chi decide di raccontare qualcosa lo fa ricorrendo alla pratica del digital storytelling che unisce la forma del racconto agli strumenti che lo spazio digitale ci offre: foto, video, canzoni e altri elementi multimediali, i quali contribuiscono a creare un universo narrativo complesso (strutturalmente parlando) ma efficace per il suo scopo. A questo proposito, vanno sempre più diffondendosi le mappe narrative, anche dette Story Maps: vere e proprie mappe interattive, multimediali e geolocalizzate, questi strumenti risultano essere fondamentali per la comprensione e scoperta di nuove nozioni, ma anche luoghi, fatti ed eventi del passato spesso dimenticati. Con un qualcosa in più: il coinvolgimento emotivo e l’interazione semplice e immediata.

 

Un viaggio per conoscere

La mappa infatti, nell’immaginario comune, rimanda a luoghi nascosti e da scoprire, spingendoci alla curiosità e alla voglia di conoscere sempre più; e, similmente, queste mappe online funzionano esattamente così: geolocalizzando dei luoghi precisi e arricchendoli con una parte testuale accattivante, oltre che con elementi multimediali e link ipertestuali, l’utente naviga (in senso letterale) attraverso lo spazio e il tempo, decidendo se seguire il percorso a tappe immaginato dal creator o se scegliere lui stesso un tracciato, saltando qua e là nella narrazione, che risulta comunque essere lineare e completa. Una mappa del genere, dunque, può essere fondamentale per la riscoperta di storie e luoghi di interesse turistico o urbano, con lo scopo di promuovere e far scoprire il proprio territorio (come fatto, ad esempio, qui) oppure questa sul PALABRA Archive, per la salvaguardia del patrimonio linguistico delle comunità ispaniche.

Non mancano, poi, esempi di veri e propri reportage di taglio documentaristico, come quello realizzato dalla giornalista de L’Espresso, Francesca Mannocchi, sulla disfatta di Kabul: un modo diverso di fare giornalismo e che fa capire quanto il digitale permetta di trovare modalità sempre nuove e originali per raccontare fatti e storie.

Non vi resta che imbarcarvi in una nuova avventura e solcare i mari della vostra immaginazione, con una mappa a portata di click.

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